Rivoluzione green
Cliente
Acea
Settore
Rifiuti
Anno
2020
Quando si progetta qualcosa che non esiste, precipitarsi al computer, è molto limitante. Come diceva Bruce Mau: “Quando è il risultato a pilotare il processo, arriveremo soltanto dove siamo già stati”, ecco perché quando siamo stati contattati da ACEA – azienda leader nel mercato italiano nel settore delle multi-utility  – per il design di Smart Comp, sapevamo che il nostro obiettivo  doveva essere il processo progettuale.

Un nuovo approccio
basato sulla prossimità.

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Il concetto dietro a Smart Comp è il compostaggio diffuso, “un nuovo approccio basato sulla prossimità, che copre il gap tra chi produce i rifiuti organici ed il luogo in cui vengono trasformati. Il compostaggio diffuso è indirizzato a un target molto vasto (centri commerciali, caffetterie, aeroporti, stazioni e hotel) che gestisce quantità considerevoli di rifiuti.
Questi, sono trasformati in compost nel luogo in cui vengono prodotti, riducendo le emissioni di CO2 ed eliminando i costi di raccolta e elaborazione.

Cittadini e utilizzatori imparano ad avere comportamenti più ecosostenibili, generando un circolo virtuoso.

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Il nostro compito era disegnare un “mini impianto di compostaggio” che rendesse tutto ciò possibile:
“equipaggiato con una tecnologia che trasforma i rifiuti organici in compost sul posto, attraverso un processo aerobico e producendo fertilizzanti utilizzabili in 90 giorni”.

Co-design
per l’economia circolare

Invece di iniziare da un foglio bianco, affascinati dalla complessità e dall’attualità di questo tema, abbiamo impostato una serie di design sprint e co-design workshshop, coinvolgendo il nostro team di service e interaction designer, manager dell’azienda, partner e utilizzatori al fine di delineare prima di tutto la user experience e successivamente il design della macchina.

I designer tendono a pensare al posto di clienti e stakeholder

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I designer tendono incosciamente a pensare al posto di clienti e stakeholder. È un approccio possibile, ma pone una grande distanza tra progetto e coloro per i quali è pensato.Il coinvolgimento, attraverso la progettazione partecipata, si traduce invece in opportunità inaspettate e senso di appartenenza.
Il nostro processo, focalizzato sull’esperienza dell’utente, si è rivelato vincente. Per la prima volta un impianto di compostaggio non è azionato da mani competenti ma da persone totalmente inesperte, che diventano produttori e consumatori allo stesso tempo.